Camerota, nel Parco Nazionale del Cilento, è una continua scoperta. Celebre soprattutto per Marina di Camerota, la sua frazione costiera, definita la perla del Cilento, questo borgo è tutto da esplorare anche nelle aree collinari ricche di storia e paesaggi incontaminati.
L’origine di Camerota è legata a una leggenda, segno che fa parte dei centri della Magna Grecia.
La leggenda narra che Palinuro, il nocchiero di Enea, costeggiando le coste dell’attuale Cilento, s’invaghì di una bellissima fanciulla di nome Kamaraton. La fanciulla non ricambiò il suo amore, che, disperato, la inseguì nel fondo del mare perdendo la vita.
Venere, dea dell’amore, sdegnata per il comportamento crudele della ragazza, la trasformò in roccia (proprio l’attuale promontorio su cui sorge l’abitato di Camerota) condannandola a guardare in eterno il suo amante respinto. Infatti, dall’anello più esterno del centro storico, è possibile godere di un panorama mozzafiato.
In realtà il suo nome deriva dal greco (kamarōtós, “ricurvo”) e si riferisce alle numerose grotte calcaree in cui ancora oggi è possibile trovare reperti risalenti all’era Paleolitica. Il più antico insediamento è stato fondato dai greci nei secoli VIII e VII a.C. mentre il borgo medievale, di cui si ha ancora traccia nel castello, è il rione più antico.
Marina di Camerota è celebre in particolare per le sue meravigliose spiagge che sono tra le più caratteristiche della costa. Ogni anno ricevono l’ambita Bandiera Blu e sono la meta di turisti provenienti da tutto il mondo.
Il centro di Marina di Camerota conserva molti vicoli e stradine dell’antico borgo di pescatori. Ha un lungomare stupendo dove puoi passeggiare gustando un buon gelato artigianale. Il porto turistico è il punto di partenza per escursioni in barca, per scoprire l’antica pesca notturna con la lampara, o per esperienze di snorkeling e diving.
Di particolare interesse sono anche le grotte paleontologiche e il MUVIP, Museo Virtuale del Paleolitico.
Spiaggia Calanca
Distante pochi minuti dal centro storico di Marina di Camerota, la Spiaggia Calanca è incastonata tra due piccoli promontori rocciosi ed è perfetta per i bambini grazie al fondale basso. Da qui, inoltre, si vede l‘isola di Marina di Camerota.
Spiaggia Marina delle Barche
Conosciuta anche come Spiaggia San Domenico, la Spiaggia Marina delle Barche, si trova vicino al centro storico e al porto. Con sabbia bianca e finissima, lambita dalle acque turchesi del mare, ospita aree attrezzate per i giochi di bambini e ragazzi.
Spiaggia Lentiscelle
La Spiaggia Lentiscelle è delimitata da scogliere rocciose ricoperte di vegetazione. Si trova appena fuori dal centro nei pressi delle grotte paleolitiche. La sabbia dorata è mista a ghiaia, mentre il mare è splendido e subito profondo.
Spiagge del Mingardo
Il tratto di litorale della celebre discoteca “Il Ciclope” tra Marina di Camerota e Palinuro ospita una serie di spiagge, sia libere che attrezzate. Le caratteristiche prevalenti sono la finezza della sabbia, la profondità del mare che le lambisce e le splendide pareti di falesia che le circondano.
Le Torri
Guardando lungo la costa di Marina di Camerota noterete senza dubbio le “torri del telegrafo” o “saracene”, risalenti all’epoca vicereale. Esse costituivano un valido sistema di vedetta e comunicazione ed erano dislocate in punti strategici opportunamente individuati lungo la costa tirrenica meridionale.
La “Torre Zancale“, la più grande, è l’unica collocata in alto poiché serviva per fare da raccordo tra le varie torri costiere.
Le Grotte
Per via della natura carsica del suolo, Marina di Camerota è nota ai paleontologi per le grotte sparse per tutto il suo territorio. In esse sono stati fatti importanti ritrovamenti archeologici risalenti principalmente all’età della pietra.
Di recente inaugurazione è il MUVIP, l’Ecomuseo Virtuale Paleolitico. Si tratta di un affascinante museo nel quale le moderne tecnologie multimediali permettono di esplorare il territorio costiero durante la preistoria. Un’avventura virtuale nel tempo e nello spazio per scoprire le radici dell’uomo, all’interno di un paesaggio straordinario.
Una delle grotte di Lentiscelle ha ospitato, come una sorta di piccolo museo, il “Leone di Caprera“, una goletta che nel 1890-1891 attraversò l’Atlantico da Montevideo a Livorno; il nome è un omaggio a Giuseppe Garibaldi, così soprannominato. Uno dei 3 membri dell’equipaggio, Pietro Troccoli (1852-1939), era cittadino di Marina di Camerota, emigrato giovanissimo in Uruguay. L’imbarcazione è attualmente in fase di restauro.
Lentiscosa prende il nome dal lentisco (arbusto molto presente sul territorio). La sua origine risale all’epoca longobarda ed ha un centro ricco di cappelle. Tra le più importanti troviamo la Chiesa di Santa Maria delle Grazie che è stata ristrutturata nel corso degli anni. Ora si può ammirare la sua cupola rivestita con maioliche bicolore seicentesche. Da visitare anche la Chiesa di Santa Rosalia, patrona del paese, alla quale ogni anno è dedicata una festa che dura 4 giorni.
Le origini storiche di Licusati risalgono al medioevo, al 1464, l’anno in cui i saraceni distrussero la città di Molpa. In una delle loro solite scorribande sbarcarono di notte alle foci del Mingardo e assalirono il paese, dove sorgeva il Castelluccio, saccheggiandolo. I superstiti fuggirono sul monte dove era già presente l’abbazia di San Pietro e si stabilirono nei pressi di questa struttura.
Il villaggio diventò la zona degli “Li accasati” per distinguere le persone sposate residenti dai monaci celibi. Di notevole interesse storico è il cimitero, allora cenobio italo-greco di San Pietro, che risale al IX secolo.