Passeggiate alla scoperta del territorio

La fitta rete sentieristica che interessa il Cilento è un’ottima opportunità per scoprire il territorio. Le escursioni, di diverse tipologie e livelli di difficoltà, possono essere organizzate e prenotate in Hotel.

Pacchetti trekking

L’intero pacchetto “Trekking” può essere prenotato per 5 o 7 giorni.
Comprende il pernottamento in Hotel con prima colazione inclusa.
Saranno organizzate escursioni giornaliere con guida trekking ed eventuali transfert.
I pasti saranno organizzati in degustazioni, pranzi al sacco, cene in Hotel ed esterne.

Scopri alcuni dei percorsi trekking selezionati:

Costa orientale: Marina di Camerota, Spiaggia Lentiscelle e Monte di Luna 
Lunghezza percorso: partendo dall’Hotel andata e ritorno ca. 4 km, ca. 2 ore di cammino
Anello Spiaggia Lentiscelle – Monte di Luna: ca. 1,5 km, ca. 45 min di cammino, altitudine 100 m.
Marina di Camerota è un piccolo borgo marinaro accogliente, tanti vicoli ben curati, piccoli negozietti e bar. La piazza centrale San Domenico è dominata dalla meravigliosa Chiesa di Sant’Alfonso. Girando sotto i portici ci si trova davanti a una piccola esposizione di foto sulla vita di un tempo, quando le donne lavoravano come “strambaie”, raccogliendo e battendo l’erba spartea per fare delle corde che venivano utilizzate sia per la pesca che per uso domestico. Scendendo al lungomare si può camminare lungo il porto fino alla spiaggia Marina delle Barche, dalla quale si possono ammirare il Palazzo del Marchese del XVIII sec. e lungo la costa due torri saracene costruite alla fine del XVI sec. per difendersi dai pirati ed altri aggressori.
Continuando la passeggiata lungo la spiaggia si arriva alla stradina che porta alla seconda spiaggia orientale del paese, chiamata Lentiscelle. Lungo il percorso che porta a Lentiscelle si incontrano due grotte di grande importanza archeologica, risalenti all’età della pietra: la Grotta della Cala e la Grotta Sepolcrale, nelle quali sono state trovate ossa e crani di 6 individui, chiamati Homo Camerotensis. La grotta più grande si può anche visitare (con prenotazione). La spiaggia Lentiscelle è un bellissimo posto per rilassarsi e fare un bagno nel mare sempre limpido.
Chi ha ancora energie e vuole continuare la camminata e fare un’altra bella scoperta, può salire – in fondo alla spiaggia – sulla collina della Torre Zancale, che offre una vista mozzafiato sulla Cala Fortuna e le falesie imponenti.
Un sentiero porta fino al Monte di Luna ed è possibile anche fare un anello proseguendo fino al primo incrocio a sinistra con l’indicazione Marina di Camerota. Si scende per un sentiero lungo un bosco ombroso che porta alla spiaggia Lentiscelle dietro il cimitero.

Costa occidentale: Passeggiata delle quattro spiagge tra Marina di Camerota e Palinuro – Calanca, Capo Grosso, Porticello, Cala d’Arconte
Lunghezza percorso: partendo dall’Hotel andata e ritorno ca. 7 km, 2-3 ore di cammino
La passeggiata inizia dall’Hotel raggiungendo sulla destra la Spiaggia Calanca, una baia balneare di sabbia bianca molto frequentata. Alla fine della spiaggia, una breve scalinata conduce al sentiero costiero. Si cammina nella macchia sempreverde raggiungendo in breve tempo la torre saracena Torre dell’Isola e poi si prosegue per piccole calette nascoste fino alla successiva spiaggia più grande, la Spiaggia di Capo Grosso. Un sentiero segnalato conduce sulla collina successiva alla terza spiaggia Cala d’Arconte con una bella vista fino a Palinuro. Proseguendo a piedi (se l’acqua è calma si può anche camminare in acqua) si raggiunge la quarta baia balneare di Porticello.
Tutte e quattro le baie invitano a nuotare e a rilassarsi, tranne che in alta stagione quando sono spesso affollate.
Tornando indietro si può prendere lo stesso sentiero, che offre viste completamente diverse, oppure si può camminare fino a Marina dalla strada principale risalendo una scalinata dalla spiaggia di Cala d’Arconte.

Spiaggia Pozzallo e Cala Bianca (I parte)
Lunghezza percorso: partendo dall’Hotel andata e ritorno ca. 8 km
4 ore di cammino
Altitudine ca. 190 m
Lunghezza percorso: partendo dall’Hotel solo andata ca. 4 km
2 ore di cammino.
Rientro in barca (su prenotazione)

Escursione lungo la costa passando dal Porto e dalle grotte preistoriche e salendo dalla Spiaggia Lentiscelle per un sentiero ombreggiato che porta a Monte di Luna (ca. 15 min.). Poi, seguendo le indicazioni, per un po’ si cammina su una strada sterrata, che dopo ca. 20 min. conduce in un bel sentiero lungo una siepe di mirti e altre piante della macchia mediterranea fino a un altopiano, che ci offre un panorama stupendo sul Golfo di Policastro e sulla catena di montagne della Basilicata e della Calabria. Da qua comincia la discesa per Pozzallo (ca. 20 min.)
Se la stagione lo permette a Pozzallo ci si può tuffare nel mare sempre limpido e si può fare una sosta per un piccolo pasto al Ristoro familiare del Pozzallo. Proseguendo la camminata verso il Porto Naturale Infreschi si passa alla piccola e un po’ nascosta, ma molto conosciuta, spiaggia Cala Bianca, premiata nell’anno 2013 come la più bella spiaggia d’Italia (10 min.)
L’unica possibilità di raggiungerla è a piedi in quanto neanche le barche possono sbarcare in questa incantevole spiaggia incontaminata e protetta. In vicinanza di Cala Bianca si trova la Grotta della Difesa (anche chiamata Grotta Fattoria), che in mancanza di indicazioni è meglio visitare con una guida.

Proseguendo per Porto Naturale degli Infreschi (II parte)
Lunghezza percorso: partendo dall’Hotel solo andata ca. 7 km,
ca. 3,5 ore di cammino
Altitudine ca. 200 m
Si può tornare anche in barca (su prenotazione).

Chi è abituato a camminare può continuare l’escursione dalla Spiaggia Pozzallo o dalla Spiaggia Cala Bianca fino al Porto Naturale Infreschi.
Bisogna calcolare ca. un’ora di cammino. Con qualche salita e discesa si prosegue nella macchia mediterranea fra ginestre, corbezzoli, carrubi e rosmarino. L’ultima discesa per un sentiero con un panorama mozzafiato di tutto il Golfo di Policastro ci fa passare alla piccola Chiesa di San Lazzaro (1630) che protegge l’incantevole Baia Infreschi.
Il nome Infreschi deriva dalle sorgenti sotterranee d’acqua dolce e freschissima, che in passato consentivano ai pescatori di utilizzare le grotte presenti nell’area per tenere fresco il loro pescato, specialmente il tonno.
Un suggerimento: l’agriturismo Oasi Infreschi, situato sul pianoro sopra Porto Infreschi, invita a una sosta piacevole sotto olivi e fichi. È aperto solo in estate e si mangia molto bene.

Per il ritorno ci sono più possibilità: o si ritorna sullo stesso sentiero, o si fa un giro più lungo per l’entroterra su una strada semplice che scende per Monte di Luna e per il sentiero lungo la Torre del Poggio.
È possibile ritornare in barca (su prenotazione) ammirando dal mare la costa e le grotte marine che si incontrano lungo la rotta verso il Porto di Marina di Camerota.

Collina della Molpa
Lunghezza percorso: partendo dall’Hotel con bus ca. 20 min
Inizio cammino: Spiaggia Marinelle prima dell’Arco Naturale.
Andata e ritorno: 3 km, ca. 1 1/2 ore di cammino
Altitudine 140 m

A sud-est del promontorio di Palinuro, tra i fiumi Lambro e Mingardo, sorge una collina ricca di storia: la Molpa (140 m di altezza).
Un breve e ben segnalato sentiero escursionistico conduce fino al Castello della Molpa, di cui però rimangono solo le mura di fondazione.
Nel VI secolo a.C. i Greci avevano costruito su questo colle la città di Molpa, importante centro commerciale con una propria moneta e punto di difesa strategicamente importante contro gli assalitori dal mare.
Nel Medioevo fu per qualche tempo la capitale della Lucania, ma fu distrutta durante le guerre dei Goti (544 d.C.).
Nell’XI secolo la Molpa fu ricostruita dai Normanni e il Castello della Molpa fu costruito come fortezza. La Chiesa di San Giuliano, di cui sono ancora visibili alcuni resti di mura, fu costruita un secolo dopo dai monaci basiliani. Il declino iniziò con i ripetuti attacchi dei Saraceni, che nel 1464 presero il castello e lo rasero al suolo.
Nel XVI secolo furono costruite diverse torri costiere per la difesa e la sicurezza della popolazione, così come la Torre della Molpa, detta anche Torre Marinella (1554 circa). La torre di difesa rese impossibile ai saraceni ormeggiare le loro navi e scendere a terra. Le contee di Pisciotta, Molpa e Palinuro sono esistite fino al 1806, dopodiche la Molpa è stata completamente abbandonata e il castello non è stato ricostruito.
Il sentiero consente l’ascesa al colle dell’antica Molpa, attraverso il quale ci si inerpica tra cespugli di lentisco, rovi, mirto, ginestre, rose canine ed altre varietà di erbe spontanee che danno vita alla meravigliosa macchia mediterranea, fino a raggiungere, al termine, un’area dalle quale è visibile, dall’alto, la foce del Fiume Mingardo e a seguire l’immensa spiaggia sabbiosa di Cala del Cefalo, spezzata a tratti da gruppi di rocce e chiusa dallo sperone di Capo Grosso. Abbandonando, invece, il percorso principale e seguendo il ramo sulla destra si giunge ad un pianoro, ad est dei ruderi del Castello, da cui si osserva un panorama indescrivibile. Si può ammirare tutta la scogliera meridionale del promontorio di Palinuro.

Capo Palinuro
Lunghezza percorso: partendo dall’Hotel con bus fino al bivio di Palinuro 20 min., a piedi ca. 13 km, ca. 3-4 ore di cammino
Altitudine ca. 200 m

 

La camminata comincia al bivio della strada statale per Palinuro. Si scende per la stradina a destra che porta alla Spiaggia Saline, dove si possono ammirare le antiche macine di epoca greco-romano.
Si tratta di una bella passeggiata lungo il mare e dopo un po’ si sale in paese passando al Museo Archeologico Antiquarium.
Nei primi mesi dell’anno sulle rocce accanto al museo fiorisce la Primula Palinuri, una pianta autoctona della costa cilentana di colore giallo intenso, che è diventata il simbolo del Parco Nazionale del Cilento.
Arrivati al Porto di Palinuro comincia il sentiero per l’altopiano del promontorio, che è uno dei più conosciuti in Italia. Si passa alla Punta del Fortino, risalente all’inizio del ‘800, ed altri torri vicereali per arrivare poi alla Stazione meteo e al Faro, punto più alto del promontorio. Di fronte al Faro si trova la Punta Spartivento, chiamata così perché i venti di Palinuro erano temuti dai marinai che passavano in barca.
Da qui si cammina verso la Torre della Cala Fetente, da dove si può ammirare la Finestrella, un posto veramente incantevole.
Per ritornare ci sono due possibilità.
O si fa un anello scendendo per il sentiero ombroso del bosco di pini, ben segnalato, che porta sulla strada del Porto di Palinuro o si continua la camminata in direzione orientale, passando per un piccolo parco con scavi archeologici e scendendo verso il Ponte sul Lambro nella zona Isca delle Donne. Da lì è consigliabile prenotare un bus per il rientro in Hotel.

Monte Serra
Lunghezza percorso: partendo dall’Hotel fino al Santuario con bus circa 20 min
Monte Serra – Camerota: ca. 7 km, 3½ ore di cammino, ritorno in bus
Monte Serra – Marina di Camerota: ca. 11 km, 5-6 ore di cammino
Consigliabile una guida per mancanza di indicazioni.

Partendo dal Santuario Santissima Annunziata Licusati (412 m s.l.m.) si sale al Passo dell’Annunziata dove inizia un bellissimo cammino lungo i pendii del Monte Serra (600 m s.l.m) con pascoli e iazzi (strutture in pietra) e un panorama stupendo della costa del Parco: da Punta Infreschi fino Punta Licosa, nelle giornate serene si possono vedere persino l’Isola di Capri e lo Stromboli.
Per scendere ci sono più alternative: si abbrevia la camminata se si prende il sentiero attraverso la zona ”Castaneto” che porta a Camerota paese e da lì si scende a Marina in bus. Chi preferisce fare tutto il tratto a piedi prende il sentiero che porta alla Cappella Sant’Antonio e da lì scende per la località ”Sinna” a Marina di Camerota.

Anello delle Quattro Spiagge e delle Sette Torri
Lunghezza percorso, 5-6 ore di cammino, altitudine 430 m, dall’ Hotel ca. 12 km.
In mancanza di indicazioni è consigliata la guida.
Se si scende per il sentiero di San Cono, occorre una macchina o un bus per rientrare in Hotel.

L’escursione parte dall’Hotel e si snoda lungo le quattro idilliache spiagge di Calanca, Capo Grosso, Arconte, Porticello, costeggiando le scogliere e Torre dell’Isola. Dall’ultima spiaggia si sale alla strada principale che porta a Palinuro. Una volta attraversata, un sentiero conduce fino a Torre Fenosa, che offre una vista impressionante sulla costa occidentale. 
Il sentiero sale sempre più in alto attraverso la fitta macchia mediterranea, superando altri ruderi di torri, fino al Monte Sant’Antonio, dove si raggiunge il punto più alto dell’escursione.
Per il ritorno ci sono diverse varianti: una volta raggiunto il Monte Sant’Antonio, si può proseguire per la Cappella Sant’Antonio, con la sua splendida vista panoramica, e prendere uno dei sentieri che riportano a Marina (via Sinna o via Capo Canto), oppure si può scegliere il sentiero che si dirama a sinistra, che passa davanti alla casa colonica di un antico monastero basiliano (restaurato) e attraversa la pineta di San Cono.
Il sentiero un po’ ripido e sassoso termina sulla strada principale poco prima di Palinuro, per questo motivo per il ritorno a Marina bisogna affidarsi a un mezzo di trasporto.


Sentiero San Cono
Lunghezza percorso: partendo dall’Hotel con bus 15 min., ca.10 km, andata ca. 4-5 ore di cammino, altitudine 430 m
Ritorno (se desiderato) in autobus da Camerota Paese
In mancanza di indicazioni è consigliata la guida.

Il vecchio sentiero mercantile comincia con una salita prima del ponte del fiume Mingardo, che separa il comune di Camerota da quello di Centola/Palinuro. Il primo tratto è il più impegnativo ma ben segnalato, si sale lungo una bellissima pineta di pini d’Aleppo e si passa per il maestoso “Iazzo” di S. Iconio e lungo i ruderi di un antico cenobio basiliano risalente all’anno 1000, che poco tempo fa è stato ristrutturato, per arrivare poi alla piccola Cappella Sant’Antonio.
Vista spettacolare della costa e Capo Palinuro e delle tre frazioni di Camerota: Licusati, Lentiscosa, e Marina. Si può scendere per la strada sterrata che porta a Sinna/Marina di Camerota o per un sentiero dal Capo Canto.

Sentiero dei Briganti, chiamato anche La Tragara
Lunghezza percorso: partendo dall’Hotel fino alla Stazione di Centola con bus circa ½ ora,
ca.4 ore di cammino, altitudine 400 m
Ritorno da Licusati all’Hotel in bus


Partendo dalla Stazione di Centola si percorre un piccolo tratto della vecchia ferrovia abbandonata (costruita nel 1880), si imbocca poi la vecchia mulattiera per salire sul Sentiero dei Briganti.
La salita è un po’ impegnativa, ma offre bellissimi scorci panoramici sulla Gola del Diavolo e le rovine del borgo medievale di San Severino, sul Castelluccio (Castello di Montelmo) e la valle del fiume Mingardo.
Si passa a un bivacco dove si rifugiavano i briganti per poi arrivare all‘Epitaffio, una torretta di pietre, da dove si ammira tutto l’entroterra e il mare di Palinuro con lArco Naturale. Si prosegue per un sentiero immerso nella macchia fino al Santuario dell’Annunziata, da dove si può scendere attraverso un oliveto fino a Licusati.

Monte Bulgheria
Lunghezza percorso: ca.10 km fino al rifugio 4-5 ore di cammino
Lunghezza percorso: ca.16 km fino alla vetta 7 ore di cammino

Con i suoi 1225 metri e una stupefacente posizione geografica, il Monte Bulgheria è una mano distesa che permette all’appennino di toccare il mare. Collegamento calcareo tra la costa di Camerota e la catena appenninica, racchiude nello stesso campo visivo paesaggi compresi tra i Monti Gelbison e Cervati fino al Golfo di Policastro.
Panorami indimenticabili assicurati, una volta arrivati in cima!

Dalla vetta si ha una visione a 360 gradi, da Capo Palinuro al Golfo di Policastro fino a scorgere il Cristo di Maratea e la Calabria. Chi raggiunge la vetta nei giorni di cielo estremamente limpido avrà la fortuna di vedere lo Stromboli e le Isole Eolie.
Il Massiccio del Bulgheria è capace di creare un microclima che permette la convivenza di piante tropicali come il banano, l’ulivo pisciottano e la tipica macchia mediterranea costituita da pino d’Aleppo, lentisco, mirto, rosmarino e immense distese di lavanda che con il suo profumo rende unico questo ambiente montano.
Guardandolo da una delle sue prospettive, il Monte Bulgheria ricorda un animale, un leone che dorme ed è così che viene chiamato dagli abitanti del posto.
La nostra escursione parte da Licusati, precisamente dal Santuario dell’Annunziata, da un’altezza di circa 400 m s.l.m. Lungo il nostro percorso possiamo ammirare un’immensa vallata costellata da terreni coltivati con ulivi secolari, vigneti, noccioleti e i famosi “iazzi”, vecchie case contadine dove veniva custodito il bestiame. 
Attraverseremo castagneti e campi di lavanda, fino a giungere al rifugio situato a circa 1000 m s.l.m. Una sosta per uno spuntino prima di riprendere il percorso verso la vetta (1225 m s.l.m.)
In cima è possibile ammirare un panorama mozzafiato.

Monte Gelbison o Monte Sacro
Lunghezza percorso: partendo dall’Hotel con bus 1h, ca. 4 ore di cammino per 10 km (andata e ritorno)

Il percorso si sviluppa sulle tracce degli antichi pellegrinaggi che le popolazioni lucane, calabresi e cilentane compivano per recarsi sul Santuario del Monte Gelbison.
Il percorso comincia in località Sorbatello (493 m s.l.m.) e attraversa rigogliosi castagneti da frutto.
La prima tappa sono le Tre Croci e da qui si prosegue per il Vallone del Sacrato. Qui la tradizione vuole che si debba raccogliere una pietra da portare come ex voto per depositarla sui cumuli che si trovano alla base dell’erta finale. Dopo il Vallone, il sentiero si inerpica decisamente e si giunge al Passo della Beta (1332 m s.l.m). Nel tratto finale il percorso si congiunge con l’altro che sale da Novi Velia e dall’area di Palinuro, fino a raggiungere l’area del Santuario (1705 m s.l.m).


Monte Cervati   1899 m
Lunghezza percorso: partendo dall’Hotel con bus 1h30 minuti, ca. 5-6 ore di cammino per 15 km

Il Monte Cervati è la montagna più alta della Campania. La natura geologica del massiccio mostra la morfologia caratteristica di un ambiente carsico, con inghiottitoi, sorgenti freschissime e corsi d’acqua temporanei.
Dalla vetta si possono osservare il Vallo di Diano e il massiccio del Monte Motola (1700 m), il Monte Gelbison e il mare.
Sulla cima del Cervati vi sono una cappella e una grotta dedicate alla Madonna delle Neve. Il percorso parte da Monte San Giacomo (1250 m s.l.m.) dove si imbocca un’ampia mulattiera che sale decisa, costeggiando un torrente chiamato “l’acqua che sona”.
Si arriva alla prima sosta presso la Fontana degli Zingari dove è possibile dissetarsi con l’acqua sorgiva.
Oltrepassata questa, ci si innesta su una pista più ampia che prende a traversare un falsopiano. Ci si immerge in un immenso faggeto, ammirando le sfumature di colore che i raggi solari, infiltrandosi tra i rami, offrono.
Ancora una breve salita e si esce sull’ampia radura che ospita il Rifugio Rosalia. Dopo una breve pausa per uno spuntino si procede alla scalata della vetta dal versante “Chiaia Amara”, una vecchia mulattiera da dove è possibile ammirare la vista sui monti che circondano il Cilento.
Poi si apre agli sguardi degli escursionisti un immenso cratere, una depressione carsica (dolina), circoscrivendola si raggiunge il santuario della “Madonna delle Nevi” e poi si punta dritti alla vetta…
Al ritorno è doverosa una sosta al rifugio per un ricco e meritato pranzo a base di prodotti tipici cilentani accompagnati da un ottimo vino locale… Un’esperienza unica e indimenticabile.
Monte Stella
Lunghezza percorso: partendo dall’Hotel con bus con bus 1h, ca. 4 ore di cammino per 12 km, altitudine 550 m
È un massiccio il cui crinale raggiunge i 1131 m s.l.m.
Sulla cima si trova una piccola chiesa, dedicata alla Madonna del Monte della Stella, risalente al 1000 e restaurata nel 1993.
Il Monte Stella è il centro simbolico della nascita del Cilento, infatti la zona strettamente vicina al monte viene chiamata “Cilento anticoper distinguerla dall’intero Parco Nazionale.
Questo Monte possiede una caratteristica sagoma che abbraccia un panorama molto vasto, scendendo fino al mare. Sulle sue pendici si trovano i comuni di Stella Cilento, Sessa Cilento, Omignano, San Mauro Cilento, Pollica (con Acciaroli e Pioppi) e Serramezzana.
La cima del monte è sede di una ex base LORAN tuttora utilizzata come base radar dall‘ENAV per controllare il traffico aeronavale dei settori Est del Tirreno Centrale e del Tirreno meridionale. Il radar in questione è caratterizzato da una grande cupola bianca posta sulla cima, visibile in tutto il territorio circostante.

In linea generale i pacchetti sono in vendita nei periodi di bassa stagione, previa prenotazione. Il numero di partecipanti parte da un minimo di 4 persone fino ad un massimo di 10 persone.
Per gruppi più grandi (massimo 20 persone) sarà necessario contattare la struttura con largo anticipo.

Per conoscere tutti i dettagli dei pacchetti scrivici.

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